sabato, marzo 15, 2008

Fatti dalla flessibilità del lavoro 2: Tipi flessibili

Patrizio Di Nicola.

Gli oltre 1,5 milioni di parasubordinati esistenti 2006 sono riconducibili, fondamentalmente, a cinque gruppi, con caratteristiche peculiari che li differenziano nettamente tra loro. In particolare due gruppi possono essere inclusi nella sfera dei lavoratori deboli, che patiscono la cattiva flessibilità del lavoro e il precariato, due in quello dei lavoratori forti, che invece si muovono agevolmente in questo speciale mercato del lavoro. Il rimanente gruppo si colloca in una posizione intermedia tra le due polarità.

In sintesi, i gruppi che emergono dalla cluster analysis sono i seguenti:

Cluster I : I giovani precari
Il primo e più grande cluster, che ammonta al 39,2% dei parasubordinati, è costituito in larga parte da lavoratori con un’unica fonte di reddito (esclusivi per il 77%) e quasi interamente monocommittenti (nel 94% dei casi). Il gruppo è caratterizzato da un’elevatissima presenza di atipici: i collaboratori a progetto sono il 75% del totale (mentre nell’intero universo costituiscono il 52%), con livelli di imponibile inferiori a 5 mila euro annui nel 99% dei casi. L’indice di retribuzione mensile - di circa 500 euro - e i mesi contrattualizzati, inferiori a 6 per oltre il 60% di essi, delineano un profilo di lavoratori deboli con contratti brevi e saltuari. Si tratta di soggetti di giovane età, inferiore a 30 anni (41%), prevalentemente donne (53%). Le ripartizioni geografiche prevalenti risultano il Centro e il Mezzogiorno; i settori di attività caratterizzanti sono quelli dei servizi, dell’istruzione, della sanità


Cluster II : I precari stabili
Anche il secondo cluster, che rappresenta il 21% dei parasubordinati, è costituito in larga parte da lavoratori esclusivi (75% dei casi) e con un solo committente ma tra di essi si colloca anche una percentuale superiore che nella popolazione totale, di pluricommittenti (13,3% vs l’10,7%). Si tratta in larga percentuale di Co.co.pro e assimilati (68,2%) con redditi superiori a quelli del gruppo precedente e compresi tra 5 e 20 mila euro nel 92,3% dei casi. L’indice di retribuzione mensile si colloca tra i 500 e i 1000 euro e si accompagna a contratti più duraturi:da 6 mesi a 1 anno con una prevalenza di questi ultimi (63,2%). Il profilo sembrerebbe quello di lavoratori che seppur deboli hanno comunque contratti più durevoli e dunque con una maggiore copertura temporale nell’occupazione. Si tratta di “giovani adulti” di età inferiore a 40 anni, prevalentemente maschi (51%). La ripartizione geografica in cui lavorano è prevalente è il Centro (32%); i settori di attività caratterizzanti sono quelli dei servizi, dell’informatica e della sanità.

Cluster III: I giovani adulti qualificati tra precariato e flessibilità
Il terzo cluster raggruppa il 16,3% dell’universo e si caratterizza per la presenza di lavoratori atipici (67,9%) ed in particolare di dottorandi e borsisti di ricerca (13% vs 3%), ma anche di Co.co.co della PA, di collaboratori di giornali e di associati in partecipazione. Si tratta di lavoratori molto spesso esclusivi (74,0%), giovani adulti di età compresa tra i 31 e i 40 anni nel 35% dei casi, che svolgono attività commissionate da più datori di lavoro nel 12% dei casi. E’ realistico pensare che tra di essi vi siano in misura maggiore soggetti ad alta qualificazione, sottoposti ai lunghi percorsi di professionalizzazione che allungano i tempi di attesa di un lavoro stabile. L’imponibile, compreso tra i 10 e i 30 mila euro, si coniuga a rapporti di lavoro che coprono l’intero anno nell’85,4% dei casi. Coerentemente l’indice di retribuzione mensile va dai 1000 ai 2000 euro. I settori di attività sono diversificati: il commercio, l’istruzione, la PA, l’informatica, la ricerca. Le ripartizioni geografiche caratterizzanti risultano il Centro (30%) e il Nord-est (23%).

Cluster IV: I flessibili forti
Raggruppa il 16,3% dei parasubordinati ed è costituito per il 67% da Amministratori, sindaci e revisoti di aziende e enti, dunque da lavoratori tipici, di età molto diversificata (da 30 a oltre 65 anni), in prevalenza uomini (76,8% vs 57,3%). Il rapporto con più committenti risulta essere una modalità caratterizzante (12,4%), mentre l’attività svolta come parasubordinati è concorrente con altri redditi nel 42,7% dei casi (vs 28,6% della media). I livelli di imponibile che caratterizzano il gruppo sono medio alti (da 30 a 50 mila euro nel 92,8% del gruppo), tanto che l‘indice di retribuzione mensile supera i 2000 euro e, per il 32,5% di essi , i 3000 euro. Anche la durata contrattuale prefigura un’attività continuativa nel corso dell’anno (12 mesi nell’85% dei casi).
Il settore di attività prevalente, a differenza di quelli dei gruppi precedenti, è il secondario (l’industria nel 30,7% dei casi), anche se una quota considerevole lavora nel commercio (21,9%). La vocazione industrialista di questo gruppo è confermato anche dalla localizzazione geografica: il Nord (ovest ed est) è la ripartizione in cui si localizzano nel 67% dei casi.

Cluster V: I manager flessibili del Nord
E’ il gruppo più piccolo, con solo il 7,2% dei parasubordinati ed è costituito quasi interamente (84,8%) da Amministratori di società di età superiore a 50 anni. Svolgono altre attività lavorative o sono pensionati nel 39,7% dei casi e hanno più di un committente nel 22,6%. Sono caratterizzati da alti livelli di imponibile, che arriva a superare la soglia dei 50 mila euro, e da alti indici di retribuzione mensile che si attesta oltre i 3000 euro per la totalità degli individui del gruppo (99,7%). Anche in questa coorte il settore di attività prevalente è l’industria (41,9%) e il commercio (21,3%) e le ripartizioni geografiche caratterizzanti sono quelle del Nord (75,1%).

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