Se la montagna partorisce il topolino
Di Patrizio Di Nicola per Rassegna Mese
Molti anni fa, quando Internet era agli inizi, anzi, ancora non esisteva, in quanto era un affare privato di un ente governativo americano chiamato ARPA, si inizio’ a porre il problema di come gestire una rete che stava aumentando rapidamente, passando dalle centinaia di computer collegati alle migliaia. Il problema era di non piccolo conto: per la sua integrità, nella rete non potevano esserci due macchine con lo stesso numero di identificazione (una serie di 12 numeri, organizzati tre a tre, separati da punti, detto indirizzo IP). Inoltre ricordarsi tutti quei numeri era difficile, e serviva un sistema di nomi che aiutasse a ricordarlo. Per affrontare la problematica, il Governo americano creò un apposito organismo, detto ICANN (Internet Corporation for Assigned Names and Numbers), con lo scopo di assegnare nomi e numeri. ICANN, essendo uno dei primi organi di Internet, divenne anche, in brevissimo tempo, un importante punto di governo della rete.
ICANN era, ed è ancora oggi, alle dipendenze del Dipartimento USA del Commercio. Perfettamente logico a quei tempi, con Internet popolato quasi esclusivamente di aziende, ministeri e università americane. Molto più difficile da capire oggi, quando gli americani su internet rappresentano neanche un terzo del totale dell’utenza mondiale di un miliardo di persone.
Pensavano che a Tunisi, in occasione del World Summit on the Information Society, la questione avrebbe trovato una soluzione democratica. In fin dei conti la situazione è paradossale: come se chi ha inventato il treno potesse decidere il prezzo del biglietto in tutte le nazioni del mondo. Ma non è stato così: non soltanto l’ICANN continua ad esistere, ma mantiene intatte le sue prerogative di controllo sulla tecnologia della rete. Gli europei hanno ottenuto di affiancargli un ben poco operativo “Forum per il governo di internet”. Nome sicuramente azzeccato: quando non puoi fare nulla, almeno discutine, e un forum sembra proprio il luogo adatto. E pensare che a Tunisi c’era anche Kofi Annan, ma poi ha potuto far ben poco: era troppo impegnato a sperimentare il minicomputer a manovella inventato da Negroponte per i bambini africani.
martedì, febbraio 07, 2006
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