domenica, novembre 18, 2007

La vita digitale e’ difficile da ricordare…

Di Patrizio Di Nicola


Un tempo, quando ero bambino, a me e ai miei genitori era chiesto di ricordare pochi codici numerici: il telefono della nonna, dei parenti più stretti, di qualche amico della domenica, la panetteria sotto casa. Se la memoria non bastava (ma era raro che ciò accadesse) i pochi numeri venivano diligentemente appuntati su di una rubrica, scritta a mano, con la calligrafia migliore possibile. Oggi la situazione è molto diversa, e la nostra vita digitale è molto più difficile da ricordare. Iniziamo con il bancomat, dotato di un breve numero (il PIN) da mandare a memoria (ma da non scrivere assolutamente in nessun posto). Facile, sono solo 5 numeri. Solo che di bancomat e carte di credito magari ne abbiamo due o tre, se abbiamo una attività professionale anche di più. La vita si fa difficile, e il cervello richiede allenamento. Se vogliamo usare i servizi online della banca, ovviamente avremo un’altra password da ricordare, magari anche due: una per entrare nel sistema, l’altra per eseguire le operazioni finanziarie (ma perché mai? Cosa dovremmo fare nel sito della banca se non operazioni?). Se poi vogliamo pagare online anche i bollettini postali dovremo avere un’ulteriore password, che Poste Italiane chiede per autenticare il cliente. E lo stesso fanno le carte di credito, il conto telefonico, la ricarica del cellulare, il provider internet, l’università, l’intranet aziendale, ecc.
Insomma, siamo sommersi di codici, numeri e password da mandare a mente, ben oltre quello che sia umanamente possibile fare. Purtroppo (o per fortuna?), anche nel mondo digitale il nostro cervello e’ rimasto umano, e continuiamo a dare meno importanza ai numeri che non alle persone. Ci ricordiamo alla perfezione di voci e volti, ma stentiamo moltissimo con le password, nonostante l’importanza che queste assumono nella nostra vita. Sarà che diamo ancora più importanza ai rapporti reali che non alle codifiche digitali? A proposito: non dite a nessuno che alla fin fine avete scelto una soluzione semplice: usate sempre la stessa password per tutti i servizi. Il dio dell’informatica se ne potrebbe avere a male.