Se la formazione è troppa…
di Patrizio Di Nicola per Rassegna Mese.
Marzo 2005
Internet, globalizzazione, terziarizzazione ci hanno condotti a pieno titolo dentro la società post industriale. Come pronosticava nel 1973 Daniel Bell, nella nuova società l’economia sarebbe passata da “labour and machine intensive” (quindi basata principalmente sulla forza delle macchine e sulle braccia del lavoratore), a “brain intensive”, centrata sulla creatività delle menti. La creazione di ricchezza, in questo contesto, fa conto più sull’utilizzo delle competenze astratte che non sulla capacità di costruire prodotti. Con gli opportuni distinguo: tutto quello che ci circonda e che indossiamo nasce da qualche industria, e qualcuno – spesso molto lontano da noi - lo produce in una fabbrica, dove operai in tuta faticano e sudano.
E’ chiaro che nelle economie basate sull’alta intensità di conoscenza la manodopera che serve è quella specializzata nei processi intellettuali e simbolici. Ciò ha portato, anche in Italia, ad aumentare sempre di più i livelli di formazione dei giovani che debbono entrare nel mercato del lavoro, al fine di renderli dei Knowledge Workers. Però… ci si è dimenticati di riqualificare gli adulti occupati e soprattutto di avvertire le aziende che era disponibile tanto capitale umano. .
Classi Sino alla lic.media Scuola superiore o Univ.
di età 2001 2002 2003 2001 2002 2003
15-24 57,1 56,1 54,1 42,9 43,9 45,9
25-34 42,7 40,8 38,7 57,4 59,2 61,3
35-44 51,2 51,3 49,7 48,8 48,7 50,4
45-54 61,5 60,8 57,7 38,5 39,2 42,3
55-64 78,3 76,6 73,9 21,7 23,4 26,1
65 e oltre 88,8 88,5 87,7 11,2 11,4 12,3
Totale 63,7 62,9 60,9 36,3 37,1 39,1
Come si vede dalla tabella sopra, in Italia oltre la metà dei giovani (sino a 34 anni) sono diplomati o laureati, mentre ciò avviene per il 42% dei cinquantenni, per il 26% di quelli attorno ai 60, e per appena il 12% degli over 65. Al contempo Almalaurea ci informa che il 68% dei laureati seguono corsi post laurea e addirittura il 16% frequenta un master, con il risultato di rimandare ulteriormente l’ingresso nel lavoro. L’Isfol, nel rapporto 2004, aggiunge una interessante nota conoscitiva: i moltissimi corsi di formazione offerti dalle Regioni sono frequentati, per il 58%, da giovanissimi sino a 24 anni, mentre gli ultra 35enni rappresentano meno del 9%. Naturalmente il 70% dei corsi ha riguardato profili informatici.
Peccato che, stando ai dati dell’ultima ricerca Excelsior di Unioncamere, le aziende italiane assumeranno nel 2005 soprattutto muratori, camerieri e addetti alla cura delle persone… E soprattutto li cercano molto più giovani dei nostri superspecializzati knowledge workers dotati di laurea e master.
giovedì, giugno 02, 2005
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