Meglio il riposo
Di Patrizio Di Nicola
Le finanze delle compagnie aeree sono tutt’altro che floride, lo sappiamo. A rendere un business promettente un vero incubo manageriale hanno contribuito varie cose: l’aumento dei carburanti, i maggiori costi per la sicurezza di aeroporti e aerei, l’aumento della concorrenza seguita alla nascita delle compagnie low cost. Ma un ruolo importante lo giocano anche gli errori di valutazione dei manager, che a volte dimostrano di sapere poco dei loro passeggeri e dell’umanità in genere. Prendiamo il caso delle connessioni hi speed ad Internet in volo. Qualche anno fa è nata una tecnologia, chiamata Connexion, sviluppata dalla Boeing al fine di permettere la navigazione su rete satellitaria durante il volo. L’aziende aerea pare abbia speso, per sviluppare tale meraviglia tecnologica, oltre un miliardo di dollari, superando problemi tecnici di non piccola portata. Ora arriva la notizia, tramite il web dell’azienda, che il servizio verrà dismesso. Motivo? I clienti disponibili a pagare circa 10 dollari per un’ora di connessione in volo, in due anni, sono stati pochissimi. Una ricerca approfondita svolta dalla Boeing (ma perché la avranno fatta dopo avere introdotto il servizio e non prima?) ha dimostrato che gli executive, durante il volo, non sono interessati a lavorare su Internet, quanto a vedersi un buon film o a farsi una dormitina. Non mi sembra un comportamento difficile da intuire: basta guardarsi intorno in aereo o in treno per rendersi conto di come le persone si comportano . Bisogna essere un po’ workhaolic (il termine, molto usato negli USA, indica coloro che non riescono a staccarsi dal lavoro: una vera e propria malattia, per la quale sono sorte cliniche specializzate, che raccomandiamo ai manager delle compagnie aeree) per pensare che nel viaggio tra un lavoro e l’altro quello che i passeggeri vogliono sia soprattutto lavorare come in ufficio. Ma i passeggeri, poi, si prendono la rivincita.
sabato, gennaio 13, 2007
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